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Storia Del Campionato Italiano Di Calcio - Stagione 1994-1995 (Racconto) Parte 1

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Storia del Campionato Italiano di Calcio: Racconto della Stagione 1994-1995

Il campionato successivo al mondiale americano, sfumato all'ultimo rigore, partì il 4 settembre 1994. Le due protagoniste d'inizio stagione furono il Parma, realtà in costante crescita, e la Roma di Mazzone: le due squadre passarono in testa alla quinta giornata e, si alternarono in vetta fino al 30 ottobre, quando un gol di Zola permise agli emiliani di vincere lo scontro diretto e di tentare la fuga. Nel mese di novembre guadagnarono terreno la Juventus, nonostante un'alluvione avesse colpito il Piemonte e costretto i bianconeri a rinviare a gennaio il derby, accompagnata dalla Lazio di Signori e dalla neopromossa Fiorentina di Batistuta, capocannoniere al termine della stagione (26 gol) mentre, appena sotto le zone di vertice, un Milan in tono minore puntava deciso alla Champions League. Con dicembre esplose la Juve, che il 4 rimontò la Fiorentina con il contributo dell'astro nascente Alessandro del Piero e l'11, dopo una vittoria in trasferta con la Lazio, guadagnò la vetta solitaria con una gara in meno rispetto alle avversarie. Pur impattando la settimana successiva con il Genoa, per un gol fantasma di Galante nel finale di partita, la vittoria al Tardini contro il Parma, l'8 gennaio, spinse i bianconeri verso il titolo d'inverno.
Con l'inizio del girone di ritorno, il 29 gennaio, il torneo venne funestato dai fatti di Genova dove gli scontri tra i tifosi genoani e milanisti portarono all'uccisione del sostenitore rossoblu Vincenzo Spagnolo. L'episodio provocò la sospensione della partita e una settimana di stop ai campionati, decisione che non risolse l'annoso problema della violenza ultras negli stadi italiani. Con l'anno nuovo, tra febbraio a marzo, sfruttando la nuova regola dei tre punti la Juventus seppe accumulare un considerevole vantaggio; dunque, la squadra di Lippi non risentì troppo degli inattesi tonfi nei due derby e nella partita interna contro il pericolante Padova. La Signora, nelle domeniche successive, amministrò il vantaggio e conquistò il tricolore battendo seccamente l'ultima rivale, il Parma, per 4-0 a Torino, il 21 maggio. I gialloblù, sfiduciati ma appagati dalla vittoria in Coppa UEFA proprio contro i bianconeri, si lasciarono agganciare dalla Lazio al secondo posto. Per la Juve fu il ventitreesimo scudetto, trionfo che mancava dal 1986.
Emozionantissima fu la lotta in zona UEFA: braccata dal Cagliari, l'Inter faticò a tenere a bada gli avversari a cui si era aggiunto anche il Napoli, e riuscì a prevalere sulle inseguitrici solo all'ultimo minuto dell'ultima giornata con un gol al fotofinish di Marco Delvecchio contro il pericolante Padova e che andò ad escludere proprio il Napoli al quale rimase la magra soddisfazione di una grande rimonta dopo un girone di andata poco sopra la zona retrocessione.
E proprio a proposito della lotta per non retrocedere, la corsa per la salvezza premiò la Cremonese e il neopromosso Bari, tuttavia calato alla distanza dopo un incoraggiante avvio, mentre un devastante crollo di rendimento nel girone di ritorno (dopo un girone d'andata nei pressi della zona UEFA) sancì il ritorno in Serie B del Foggia. Rimasero arenate sul fondo della classifica Brescia e Reggiana. L'ultima squadra a scendere di categoria fu, inaspettatamente, il Genoa, sconfitto ai rigori nello spareggio-salvezza di Firenze con il suddetto Padova, ritornato in Serie A a 32 anni di distanza dall'ultima partecipazione. Encomiabile a tal proposito il campionato del Padova, partito malissimo (0 punti nelle prime quattro giornate, con 0 gol fatti e 14 subiti) ma in grado di recuperare il terreno perduto nel girone di ritorno, grazie anche allo stagionato bomber salernitano Giuseppe Galderisi, autore peraltro di una sola rete ma capace di cementare lo spogliatoio.

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