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Storia Del Campionato Italiano Di Calcio - Stagione 1998-1999 (Racconto)

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Storia del Campionato Italiano di Calcio: Racconto della Stagione 1998-1999

A sorpresa, il Milan, partito un gradino sotto le altre contendenti al titolo e in una fase di transizione dopo i successi degli anni precedenti, riuscì a rimontare, grazie ad un eccezionale finale di campionato, la Lazio, squadra in continua crescita e considerata ad un certo punto della stagione destinata a festeggiare il bis del titolo conquistato nel 1974.
Il torneo successivo a Francia '98 partì il 12 settembre 1998; ai nastri di partenza, le favorite parvero essere la Juventus, con Zinedine Zidane al massimo della sua popolarità e ed eletto Pallone d'oro nel dicembre di quell'anno, e l'Inter fresca vincitrice della Coppa UEFA, con le romane, la Fiorentina, il Milan e il Parma a fare da possibili outsider. All'inizio furono i viola di Giovanni Trapattoni a candidarsi come protagonisti del torneo: andando in testa già alla terza giornata, rimasero ancorati alla vetta per quattro domeniche di fila, fino al sorpasso da parte della Juventus. Il dominio bianconero durò fino all'8 novembre, quando i torinesi furono rimontati nel recupero dall'Udinese con un gol irregolare e il leader della squadra Alessandro Del Piero rimase vittima di un grave infortunio; il rendimento dei bianconeri ne risentì e la Fiorentina poté così riconquistare il primo posto in classifica. Il 17 gennaio i toscani superarono il Cagliari, laureandosi campioni d'inverno.
Con l'inizio del girone di ritorno, uscì dal gruppo delle inseguitrici la Lazio che, dopo un avvio stentato, ritrovò sia il capitano Alessandro Nesta che il bomber Christian Vieri, e il 21 febbraio, battendo all'Olimpico un'Inter in crisi, staccò i viola, bloccati sullo 0-0 dalla Roma. I biancocelesti, nel giro di un mese, fecero il vuoto, arrivando a un vantaggio di 7 punti sul Milan secondo in classifica, e, con la Fiorentina bloccata dall'infortunio di Gabriel Omar Batistuta e con un Parma in calo, sembrarono ormai senza rivali; la gara del 3 aprile tra Lazio e Milan terminò a reti bianche, nonostante un gol annullato a Bobo Vieri. Nelle settimane successive, però, accadde l'imponderabile, con i biancocelesti dapprima battuti nel derby e poi sconfitti in casa dalla Juventus; vincendo con Parma e Udinese, il Milan riaprì il campionato, portandosi a un solo punto di distacco.
Decisiva fu la penultima giornata, anticipata il 15 maggio: mentre il Milan s'impose senza problemi su un Empoli già retrocesso, la Lazio non andò oltre il pari in quel di Firenze, con contestazioni all'arbitro Treossi; il 23 maggio la Lazio vinse per 2-1 contro il Parma che però non bastò per la vittoria finale, mentre i rossoneri di Alberto Zaccheroni, vinsero a Perugia per 2-1 anche grazie ad una parata decisiva di Christian Abbiati. La festa terminerà all'alba in un tripudio di bandiere, sciarpe e striscioni per festeggiare il più inaspettato e sofferto scudetto nella storia della squadra milanese. I biancocelesti si consolarono con il trionfo di Birmingham portando a Roma l'ultima edizione della Coppa delle Coppe e, come accadrà per i viola dopo i preliminari estivi, con l'accesso alla nuova Champions League ideata dall'UEFA. Per il secondo anno consecutivo il capocannoniere, Marcio Amoroso con 22 gol, vestiva la maglia dell'Udinese.
Stagioni da dimenticare per Inter e Juventus, che persero anche la qualificazione alla Coppa UEFA negli spareggi rispettivamente contro il Bologna e l'Udinese. Fra l'altro entrambe le formazioni ebbero degli avvicendamenti in panchina: l'Inter partì con Luigi Simoni, poi al suo posto arrivò Mircea Lucescu che, dopo il 4-0 di Genova contro la Sampdoria, venne a sua volta sollevato dall'incarico per affidare la squadra nerazzurra a Luciano Castellini, che poi dopo poco lasciò al più esperto Roy Hodgson. Alla Juventus invece fu fatale per Marcello Lippi la sconfitta casalinga per 4-2 contro il Parma, e al suo posto venne chiamato Carlo Ancelotti. In coda cadde un Empoli mai in gara e penalizzato per un presunto tentativo d'illecito nei confronti della Sampdoria, mentre finì il sogno del Vicenza. Fu breve la permanenza in A della Salernitana, che mancava dalla massima serie da cinquant'anni, e una grave crisi di risultati costò un'inaspettata retrocessione alla Samp, che chiuse amaramente un decennio ricco di successi. Si salvò invece il Venezia, ritornato in massima serie dopo trentuno anni trascorsi nelle categorie inferiori.

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